Di Filosoficamente / 24 marzo 2019
Quando parliamo di paphmlet la prima impressione, spesso sfortunatamente confermata, è quella di dover approcciarsi a un testo meramente decostruttivo, fine a se stesso, scarno, breve e insufficiente a un’analisi effettiva del contesto a cui quello stesso paphlet si rivolge. In quanto ibrido letterario tra saggio, molto più informativo e argomentativo, e narrazione, di norma meno densa e più scorrevole, il paphmlet e chi lo scrive, cadono di frequente nell’errore di limitarsi a contestare il proprio presente senza però risultare utile.
Non nego, perciò, di aver avuto questo timore quando, una volta inviatomi dalla casa editrice che l’ha reso pubblico in Italia, Fandango Libri, questo piccolo libriccino mi è giunto, non sapessi bene cosa aspettarmi. E’ facile che un testo del genere cada nel banale o nel complottismo, ma in questo caso ogni dubbio rimane disatteso: Il trionfo della stupidità, in effetti, tutto è fuorché un pamphlet di cattivo gusto, ma anzi, lo si potrebbe definire una perla del suo settore.
Scritto dal saggista, critico e intellettuale francese Armand Farrachi, Il trionfo della stupidità (o La torta al cioccolato del presidente Donald Trump, sottotitolo sarcastico e sagace) appare come un’ottantina di pagine che catturano e sconfiggono il lettore, spettatore e attore di quanto dal francese viene duramente denunciato.
I punti sviscerati sono estremamente variegati, eppure al contempo, hanno un comune denominatore che li coinvoglia verso un solo elemento, protagonista dell’opera: la stupidità, specie nella sua forma più pericolosa, cioè nella forma di ‘idiocrazia‘, di potere degli idioti.
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