Redazione / 20-1-2023
Dopo sei mesi d’attesa, la Corte Suprema turca ha annullato la quarta assoluzione di Pınar Selek, attivista, sociologa e scrittrice, con un mandato d’arresto internazionale dall’effetto immediato.
La decisione, notificata agli avvocati di Pınar Selek il 6 gennaio 2023, è stata presa dal Tribunale penale di Istanbul prima che i giudici si pronuncino in una prima udienza, fissata per il 31 marzo 2023. Tali provvedimenti, particolarmente gravi per portata e conseguenze nei confronti di Pınar Selek, vengono presi in un contesto di restrizione delle libertà e di crescente violenza da parte delle autorità turche contro tutte le minoranze e gli oppositori politici, in particolare contro i curdi, sia in Turchia che in altri paesi.
“Questo processo continua da 25 anni. La metà della mia vita” dichiara Pınar Selek “Rappresenta un sistema radicato in Turchia da molto più tempo, e riflette la continuità del regime autoritario e repressivo. Si tratta di una sentenza iniqua, basata su documenti falsificati, in continuità con gli oscuri meccanismi in vista delle elezioni. Fino a oggi ho resistito e sono andata avanti a lavorare sui miei temi di ricerca, a riflettere profondamente, in modo strutturato, e ad agire e a vivere come una formica festante. Non mi arrendo”.
“Da più di 25 anni Pınar Selek subisce un’estenuante persecuzione”, dichiara Tiziana Triana, direttrice editoriale di Fandango Libri che sostiene ed esprime solidarietà nei confronti della propria autrice. “L’accanimento giudiziario a cui Pınar è sottoposta per un attentato che non ha mai commesso, che anzi non c’è mai stato, è l’atto persecutorio di un regime repressivo che vuole silenziare ogni voce libera e dissidente. È chiaro che il problema è l’impegno politico di Pınar Selek rivolto verso gli ultimi, gli emarginati, i dimenticati dalla società e il sostegno alla lotta del popolo curdo.”
Il 21 giugno 2022, l’agenzia di stampa statale turca ha annunciato che la Corte Suprema aveva annullato la quarta assoluzione di Pınar Selek, emessa il 19 dicembre 2014 dal Tribunale penale di Istanbul. In precedenza, Pınar Selek era apparsa in tre procedimenti penali che l’avevano dichiarata innocente, durante i 25 anni di persecuzione politico-giudiziaria. Dopo torture e prigionia per le sue ricerche sociologiche sui curdi, le autorità turche l’hanno trasformata in una “terrorista” fabbricando gli elementi necessari per dimostrare contro ogni evidenza che fosse l’autrice dell’esplosione del mercato delle spezie di Istanbul nel 1998.
Riportiamo il messaggio del Coordinamento europeo dei collettivi di solidarietà con Pınar Selek
I collettivi solidali con Pınar Selek si rifiutano di permettere che la scrittrice e sociologa sia nuovamente ostaggio di una politica iniqua sfociata in una vera e propria farsa giudiziaria. Si rifiutano anche di permetterle di diventare una vittima collaterale della politica di compiacenza dei paesi europei nei confronti del regime autoritario e repressivo in Turchia. Chiedono a tutti i parlamentari e ai leader politici che negli ultimi mesi hanno mostrato il loro sostegno a Pınar Selek di agire energicamente con il governo affinché le fornisca tutta la sicurezza e la protezione che lo Stato francese deve a uno dei suoi connazionali. La nazionalità francese di Pınar Selek non è sufficiente per proteggerla. Con il sostegno di numerose personalità del mondo della ricerca, degli intellettuali e della cultura, i gruppi di solidarietà con Pınar Selek rinnovano la loro richiesta al Presidente della Repubblica francese sostegno fermo e incondizionato nonché una protesta ufficiale alle autorità turche.
Infine, chiedono agli amici, artisti, accademici e attivisti di Pınar Selek di raddoppiare i loro sforzi, di estendere le loro mobilitazioni a sostegno di tutte le vittime del governo turco e di preparare grandi delegazioni ad andare a Istanbul il 31 marzo per chiedere verità e giustizia per Pınar Selek.