Redazione / 5-10-2023
Di seguito riportiamo la terza delle migliori lettere inviateci in redazione e ispirate al romanzo di Virginie Despentes, Caro stronzo.
L’autrice è _bookrider_.
Caro stronzo,
sono passati più di dieci anni e tuttora non riesco a non provare rabbia e rancore nei tuoi confronti.
Credo che il saluto sia un qualcosa che non si possa negare a nessuno ma credo sia più forte di me, quelle rarissime volte che ti incontro non ce la faccio.
Cammino dritta senza cambiare strada ma evito di incontrare il tuo sguardo e ti ignoro.
Ero un’adolescente e tu eri più grande di me, ma sei stato un vero stronzo.
Non so cosa potessi trovarci in te perché sei senza alcun guizzo. Non sei mai stato in grado di sostenere una conversazione poco più che complessa.
Mi hai fatto sentire sbagliata, insulsa, complicata, usata. Motivo di vanto tra i tuoi stupidi amici bifolchi come te. Sono stata un segreto che in realtà era di pubblico dominio.
Io mi accontentavo delle tue scuse del cazzo e del non poter mai uscire insieme in pubblico perché non si poteva far sapere in giro.
Tutti parlano in una piccola città. Lo capivo anche prima ma ora non me ne cruccio più.
Mi rincuora sapere che almeno la mia prima volta sia stata con una persona che ha reso tutto magico, indimenticabile, unico.
Chissà se avresti mai usato il preservativo. Non voglio saperlo.
Era l’epoca di Facebook, Msn.
Con i social di adesso sarebbe stato diverso.
Pensavo troppo, credevo di dover solo portare pazienza perché tanto prima o poi sarei stata corrisposta. povera sciocca. Non era una storia d’amore da romanzo classico, non c’era alcun lieto fine.
Leggevo molto.
Devo riconoscere che tu stesso l’avevi detto che avrei trovato la persona giusta per cui non sarei stata solo un passatempo. Il tuo essere a volte sincero mi disarmava.
Solamente a posteriori mi sono sentita solamente una svuotapalle. Mi ha fatto male.
Noi donne abbiamo questa perversione inconscia nel volerci far del male. Andiamo dritte e determinate contro un inevitabile schiaffo in faccia che farà solamente male.
È così.
La cosa che non riesco a perdonare non è tanto l’essere stata umiliata, ferita e presa in giro, ma l’avermi resa così rancorosa.
Mi limiterò a dire: ciao, stronzo di merda.