Redazione / 24-01-2024
Per il palinsesto di iniziative: www.fandangolibri.it, per prendere parte alla Maratona Baldwin scrivere a libri@fandango.it
Maratona Baldwin
In occasione del centenario della nascita, Fandango Libri promuove una maratona letteraria per rileggere uno dei più grandi narratori e scrittori del nostro tempo
42 iniziative a partire da una nuova edizione delle sue opere, presentazioni, eventi di musica e arte, festival, reading, gruppi di lettura e progetti nelle scuole
A cento anni dalla nascita, Fandango Libri vuole celebrare uno dei più grandi scrittori del Novecento, narratore e cantore di passioni e diritti, romanziere, saggista, poeta e drammaturgo, voce della comunità afroamericana: James Baldwin.
Cento anni d’amore e di lotta è il titolo della maratona di iniziative promosse dalla casa editrice romana che si apre con la creazione di una collana dedicata alle opere di Baldwin che con una nuova veste grafica, presenta al mercato tutte le opere a partire dalla raccolta di saggi Nessuno sa il mio nome, opera assente dalle librerie italiane da oltre cinquant’anni e il romanzo La Stanza di Giovanni, in uscita a inizio febbraio in occasione del Black History Month.
L’inaugurazione della maratona avverrà in occasione del festival Libri Come – Festa del Libro e della Lettura, che si terrà all’Auditorium di Roma tra il 23 e il 26 marzo, con una lectio / ritratto su James Baldwin, poi i quarantadue eventi si snodano tra festival, presentazioni, reading, gruppi di lettura, incontri su musica e arte, murales nelle periferie, progetti nelle scuole come quello in collaborazione con la Missione Diplomatica degli Stati Uniti d’America in Roma alla Biblioteca San Giorgio di Pistoia.
“Oggi più che mai abbiamo bisogno di leggere e rileggere James Baldwin” spiega la direttrice editoriale di Fandango Libri Tiziana Triana. “Tra i più grandi a raccontare l’amore, le passioni, i tormenti dell’essere umano, impegnato in prima linea nel movimento per i diritti civili, saggista e romanziere eccelso, un autore che ha saputo dare voce allo spirito di un tempo in grande cambiamento, anticipatore di istanze progressiste, grande accusatore di una società razzista e omofoba, come quella americana, e di una cultura che è stata per lo più un sistema di oppressione per gran parte della popolazione afroamericana. Nelle sue opere ritroviamo ancora oggi la potenza dell’intellettuale critico capace di scuotere le coscienze e l’intensità dello scrittore che quelle coscienze le nutre.”
L’edizione dei primi due titoli
Baldwin non voleva essere “ridotto” alla sua identità di scrittore afrodiscendente come scrive nella raccolta Nessuno sa il mio nome che esce in un’edizione rivista e aggiornata. Pubblicata per la prima volta nel ’61, in questa raccolta Baldwin si interroga sull’utilità delle categorie della blackness, che siano imposte da fuori o elaborate all’interno della comunità nera, dal momento che “il mondo tende a intrappolarti e a immobilizzarti nel ruolo che interpreti”. Così, se nella prima parte Baldwin affronta i temi della segregazione e della razza, nella seconda si dedica all’esplorazione dei mondi interiori di artisti come Gide, Bergman, Faulkner, Wright e Mailer, aprendo a riflessioni tanto attuali quanto dirompenti sul rapporto tra letteratura e società.
La stanza di Giovanni, anch’esso tra le prime uscite di questa riedizione di Baldwin, racconta invece la storia di David, giovane newyorchese di buona famiglia in fuga da un ruolo sociale che sembra essergli stato cucito addosso. A Parigi, David conosce Giovanni, un ragazzo luminoso e impertinente da cui si sente immediatamente attratto. Sconvolto in tutte le sue certezze, David si trova incastrato nell’ardua scelta tra un’adesione autentica a sé stesso, rappresentata dal ribelle Giovanni, e una vita conformata e all’insegna delle regole sociali, incarnata dalla fidanzata Hella. La stanza di Giovanni, nelle parole del suo scrittore, “parla di quello che succede se hai paura di amare”.
Classe 1924, nato e cresciuto a Harlem, dopo il diploma si trasferisce al Greenwich Village dove incontra lo scrittore Richard Wright che, resosi conto del suo talento, gli procura una borsa di studio per Parigi. A partire dal 1948 Baldwin vivrà fra il sud della Francia e gli Stati Uniti dove diventa uno degli esponenti più autorevoli del movimento per i diritti civili. Autore prolifico, saggista, drammaturgo e romanziere, nella sua scrittura si intrecciano i temi dell’omosessualità, del razzismo e del blues. Per Fandango Libri sono già usciti La stanza di Giovanni, Un altro mondo, La prossima volta il fuoco, Se la strada potesse parlare, Una strada senza nome.
Per il palinsesto di iniziative: www.fandangolibri.it, per prendere parte alla Maratona Baldwin scrivere a libri@fandango.it