Figura affascinante e oscura della storia egiziana, Akhenaton è stato oggetto – secondo gli archeologi – di numerosi tentativi di “cancellazione” delle tracce del suo breve regno, eppure, fortunatamente, ne rimangono a sufficienza per raccontare una straordinaria storia di incesto, eresia, androginia e di enorme culto della personalità. Come il celebre Caligola di Camus, Akhenaton di Dorothy Porter è un attraente e deforme megalomane che aveva tentato di edificare una religione eretica attorno a un Dio Sole, con se stesso al centro. Akhenaton è un romanzo in versi che, includendo poesie completamente autosufficienti, da un lato porta avanti la biografia di questo eccentrico faraone (cugino e marito di Nefertiti) che osò introdurre per qualche tempo il monoteismo in Egitto, dall’altro ci trasmette, modernissimamente, tutta l’ansia di una identità fratturata. Il risultato è imponente, coinvolgente, sensuale.
… c’è qualcosa di virale nel volto di Akhenaton. Basta guardarlo per un attimo e immediatamente si moltiplicherà con vigore nella vostra mente. Il suo volto, al sicuro dietro una vetrina del museo, intatto solo nelle labbra e nel mento, mi stava di nuovo infettando. È quel suo sorriso compiaciuto, di lussuria frammista ad arroganza.
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