Il libro: “Mi chiamo Francesca, ho trentacinque anni e sono sulla sedia a rotelle. Ma non sono nata così. La mia colonna vertebrale si è spezzata facendo una verticale, per gioco, in cortile, un pomeriggio. Avevo quindici anni. E da allora, non posso più utilizzare i miei arti inferiori. No, non sono caduta e all’improvviso non ho più sentito le gambe. È stata una lenta perdita di sensibilità, ora dopo ora. La sera mi pizzicavano i piedi, davo la colpa alle scarpe con i tacchi. Le prime che portavo in vita mia. Dopo qualche giorno e un vagare per ospedali, una tac ha evidenziato un ematoma che mi ha occluso una vena, causando un danno irreversibile alla spina dorsale. I miei sogni di adolescente sono immediatamente svaniti nel nulla. Avrei voluto sposarmi, mettere su famiglia, avere dei bambini. Per qualche mese non riuscivo ad immaginare un futuro, costretta a star seduta su quattro ruote. Poi sono tornata in me e ho ripreso in mano la mia vita. Quando ho capito che potevo piacere comunque ad un ragazzo, anche se avevo la carrozza incorporata, ho alzato la testa e inseguito i miei sogni. E ci sono riuscita.
L’universo della maternità
attraverso le sue protagoniste.
Diversi modi per essere madri, tutti ugualmente validi,
tutti con uguale dignità di esistenza.
Pietro De Bonis: Ciao Serena! Il tuo romanzo “Madri, comunque”, raccoglie testimonianze in prima persona, un caleidoscopio di voci e di storie vere in presa diretta.
Serena Marchi: Non è propriamente un romanzo. Sono trenta storie, vere, narrate una dopo l’altra, che raccontano il mondo della maternità. Quella vera, però. Non quella comoda da raccontare. Viviamo in un tempo in cui o sei una madre ‘statisticamente normale’ o non sei giusta. O sei madre o non sei una donna completa. Insomma, un periodo in cui gli altri sono sempre pronti a giudicarti per le tue scelte secondo quella che è la loro morale.
Madri magari non perfette, madri senza patente ma madri, comunque.
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Titolo: Madri, comunque
Autore: Serena Marchi
Formato: 13,5×20,5 cm
Pagine: 192
Rilegatura: Brossura