“Guardate alla storia del Milan: una vicenda vertiginosa, con picchi sfavillanti e crolli verticali, che ci ha temprati e abituati a sopportare le disgrazie, nella convinzione che il Diavolo risorge sempre dalle sue ceneri.”
Il tifoso del Milan è abituato a soffrire e non se ne lamenta troppo, perché sa che poi le vittorie diventano più belle. Ha seguito i colori rossoneri due volte in B e sette volte sul tetto dʼEuropa, con la stessa passione. Ha subito la beffa di Istanbul e si è preso la rivincita di Atene. È grato a Silvio Berlusconi, ma è devoto alla memoria di Nereo Rocco. Soprattutto vive con fierezza la tradizione di una squadra che, secondo le riviste specializzate straniere, è stata la migliore di ogni tempo allʼepoca di Arrigo Sacchi, ma primeggiava in Europa già negli anni Sessanta e ancora oggi supera per titoli internazionali vinti tutti i più importanti club del continente. Non gli importa molto che la partita Juventus-Inter sia considerata il derby dʼItalia, perché preferisce il derby dʼEuropa: Milan-Real Madrid. Forte di queste certezze, il cuore rossonero batte forte anche nei momenti difficili, perché ha imparato che il Diavolo ha la pelle dura e che la sua vocazione più profonda è quella di stare #incimaalmondo.
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