“Lasciate che il cibo sia la vostra medicina e la vostra medicina sia il cibo.”
Ippocrate, migliaia di anni fa, aveva profetizzato il momento in cui il cibo sarebbe diventato il rimedio di tutti i mali. Lo abbiamo interpretato male. Abbiamo esagerato. Il cibo è ormai una malattia, un’ossessione, una delle più onnipresenti preoccupazioni e uno degli argomenti più frequenti delle nostre conversazioni. Negli ultimi anni si sono moltiplicate le abitudini alimentari, le allergie, le diete e, naturalmente, le patologie alimentari più o meno conclamate. Il fondamentalismo culinario ha sostituito quello religioso e politico, trasformando il menu in un’arma e in un vero e proprio credo. D’altra parte, siamo o non siamo quello che mangiamo?
I valori d’una volta non esisteranno più, ma gli ossessionati alimentari godono di ottima salute.
Chiara Lalli, filosofa, scrittrice e giornalista, ha deciso di mappare il nuovo atlante (alimentare) disegnando una tassonomia esaustiva e divertente delle diverse categorie alimentari. Il vegano, l’esperto di vini, il ladro di porzioni, il vegetariano con e senza uova, l’astemio, il paternalista, il dipendente dagli zuccheri, dalla cioccolata, dalla pubblicità, quello che pesa 130 kg ma non mangia niente, l’allergico, l’intollerante ai latticini o al glutine e molti altri. Il dolore per la morte di tutte le ideologie può essere finalmente consolato abbracciando la nuova ideologia alimentare.
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