L’incontro fra Andrea Zanzotto e Marco Paolini si sviluppa entro tre nuclei fondamentali di ricerca: la natura, la storia, la lingua. La natura è intesa dal poeta come pensiero al quale rivolgersi in un continuo scambio e risonanza ma anche come improvvisa mutazione, cementificazione e offesa. La storia riguarda quello che è stato detto il secolo dell’ottimismo, secolo che ha visto crescere la fede nella scienza ma anche il collasso di qualsiasi forma di razionalità. La lingua è scoperta di un viaggio accidentato, segno di un lessico familiare, musica e canti di un paese, ma anche di un andare mendicando di altri linguaggi, ricercare le stratificazioni che li hanno intessuti; sino ad arrivare a quelli che sono i destinatari della poesia ed i luoghi della lettura per riscoprirne la sacralità.
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